Benvenuto Rafa, un leader che porterà il Napoli a vincere

”Rafa Benitez è il nuovo allenatore del Napoli. Un uomo di grande esperienza internazionale. Un leader”. Sono le parole che ha utilizzato il presidente Aurelio De Laurentiis quando ieri ha annunciato ufficialmente su Twitter l’arrivo del tecnico madrileno a Napoli.  “Un leader” ha sottolineato il patron. Ed in effetti Rafa è uno dalla grande personalità, un allenatore che di certo non soffre di vertigini, che vola alto e che arriva a Napoli per aprire un nuovo ciclo finalmente.

Il 53enne sbarca quindi a Napoli per aprire una nuova fase dopo quella quadriennale di Walter Mazzarri e il suo arrivo rilancia le ambizioni delgli azzurri. Benitez ha vinto molto, quasi tutto in carriera: due Liga spagnole con il Valencia, una Champions League e una Supercoppa Europea con il Liverpool, il Mondiale per club con l’Inter e l’Europa League di dieci giorni fa con il Chelsea i titoli più importanti. Con uno come lui, il Napoli finalmente ha la possibilità di emanciparsi, con la mentalità giusta questa volta. Che non è quella di chi bada soprattutto a non prenderne troppe ma di chi scende in campo per vincere. Punto. “Ho giocato tante finali. E dopo che ne hai vissuta una, aspetti quella successiva”, ha detto una volta Rafa. E’  l’atteggiamento che speriamo riesca a imprimere sul Napoli, che finalmente  smettirà di sentirsi un evento del tutto casuale nella rincorsa alla coppa Uefa.

Vincere come obiettivo, prima di tutto. E poi il gioco, che può risultare vincente solo se alla base c’è un bel progetto di squadra. “Quando si vede il progetto, quando tutto torna, il giocatore rende di più. Fra compagni di squadra esiste una sorta di contagio. Sono messaggi del corpo, dello sguardo, non verbali. La squadra diventa forte se è attivo questo contagio”. Si vince e si perde in undici, insomma. “A me piace vincere giocando bene”. E il bel gioco per Benitez si costruisce soprattutto con tattica e pallone, talento e studio, genio e applicazione. Rafa Benitez è sicuramente un tecnico esperto e molto preparato, che allena le proprie squadre attraverso un meticoloso lavoro ed esercizi studiati ad hoc per l’atleta.

Lo schema più utilizzato nel corso della sua carriera dal tecnico spagnolo è il 4-2-3-1, anche se spesso ha dovuto adattarsi a situazioni diverse. Il suo modulo, quindi, è molto diverso da quello utilizzato da Mazzarri. E questo cambiamento inciderà non poco sulla formazione degli azzurri. Il primo dubbio è legato alla prima punta, cioè alla permanenza di Edinson Cavani. Dovesse andare via il Matador, Benitez chiederebbe un attaccante di esperienza internazionale: i nomi piu’ caldi sono quelli di Dzeko dal Manchester City o di Torres, che lo spagnolo ha appena rivitalizzato al Chelsea.

Per Benitez quella di Napoli è la seconda esperienza italiana dopo il flop alla guida dell’Inter. Stavolta l’allenatore è pronto a plasmare una sua squadra, scrollandosi subito di dosso i paragoni con Mazzarri e lanciando un progetto a lungo termine. Così da avere il modo, come vuole De Laurentiis, di imparare anche il napoletano.

 

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