Cavani come il Pibe de Oro: in campo e nella vita

Subito dopo averlo annunciato ad Alfonso Signorini, Maria Soledad è tornata in Italia per riprendersi il suo Edinson Cavani. Ma non deve essere molto semplice sciogliere i nodi della loro crisi se è vero che, appena lei è rientrata in casa, il Matador è filato via in albergo con in braccio il primogenito Bautista. L’uruguaiano se ne starà per un po’ all’Hotel Paradiso a Via Catullo, consigliatagli direttamente dal suo agente Pierpaolo Triulzi sia per lo staff efficiente sia perché godrà della massima privacy e della migliore vista del Golfo di Napoli.

Quelli a venire saranno giorni difficili per lui: a poche giornate dalla fine della stagione e con il futuro della prossima ancora tutto da decidere, il bomber si è ritrovato di colpo al centro del gossip per l’allontanamento dalla moglie Maria Soledad e i flirt attribuitogli. Di certo, Cavani non gode più della pace di qualche mese fa, essendo seguito in ogni suo passo da fotografi e giornalisti affamati di pettegolezzi. E ora gli tocca fare i conti con Soledad, decisa a salvare il suo matrimonio. Forse il soggiorno in albergo gli servirà a mantenere la giusta concentrazione in campo, senza lasciarsi troppo travolgere dal caos sentimentale così come è accaduto due mesi fa, quando l’attaccane non riusciva più a trovare la porta.

Coincidenza vuole che la nuova sistemazione del top player disti poche centinaia di metri dall’abitazione in cui ha visse Diego Armando Maradona, negli anni passati a Napoli. Destini che si incrociano ancora, quelli dei due sudamericani. Se le voci di una gravidanza di Maria Rosaria dovrebbero essere confermate, sembrerebbe quasi di rivedere un film già visto al Napoli. Ma il confronto tra i due è soprattutto sul campo. Qualsiasi bomber finisca nella rosa azzurra sa che dovrà misurarsi con il fantasma del Pibe de Oro, uno spettro che non ha mai smesso di aleggiare sul San Paolo. Sono più che vivi nella mente dei tifosi azzurri i ghirigori disegnati in campo da Maradona, così come i suoi gol spettacolari. Dopo venti anni, a Napoli c’è ancora una fede quasi religiosa nei confronti dell’argentino. E non è un mistero che Edi abbia sempre voluto sentirsi un po’ Diego: un paragone che sul campo ha cercato e forse pure trovato. Ora poi che potrebbero aprirsi le porte per una nuova avventura calcistica lontano la Napoli, poi, maradoneggiare un po’ diventa prioritario.

Cavani ha segnato trentatré reti nella sua prima stagione a Napoli e fatto ancora meglio in quelle successive rifilando una serie di doppiette e triplette alle squadre avversarie in grado di mandare in estasi il più freddo dei tifosi. E la quota cento gol è vicina: a tre giornate dalla fine del campionato, mancano due reti per la cifra tonda. Certo, se dovesse andar via gli mancherà la conquista dello scudetto ma se riuscirà nell’impresa di consegnare la squadra del Napoli alla Champions League, avrà comunque costruito le basi per scolpire nel cuore dei tifosi la memoria di un triennio indimenticabile, conquistandosi il titolo di capocannoniere e il record di reti raggiunte con la maglia azzurra. D’altra parte, l’uruguaiano ha sempre affermato: «Sono qui per lasciare un segno» e se non riuscirà ad eguagliare Maradona nel cuore degli azzurri, di sicuro c’è andato vicino.

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