Il Napoli va in Europa, ma anche l’Europa deve poter venire a Napoli. Per gli azzurri in Champions infatti non si tratta solo di predisporre alberghi e giornate assolate, ma di fare in modo che lo Stadio San Paolo aderisca agli standard europei. Sull’agibilità degli stadi per i match di Champions League, infatti, ci sono norme molto ferree e se in poche settimane non termineranno i lavori allo stadio, l’ipotesi più probabile – al momento – è che le partite di Coppa Uefa si giochino a Palermo. Ma fino al 30 giugno (data che segna la fine delle indagini) si può sperare di rincorrere il tempo: oggi cominceranno i primi sopralluoghi, mentre le èprime attività di messa in cura del San Palo sono già cominciate. Un team di specialisti è già al lavoro sui problemi legati al deflusso delle acque piovane.
A casa Napoli già si parla infatti di lavori e la società ha già anticipato i costi che nei prossimi mesi dovrebbero essere rimborsati dal Comune di Napoli. Sarà una corsa contro il tempo, questo è cetrto, ma la volontà di voler chiudere i lavori in poche settimane c’è, così come l’accordo tra il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il sindaco Luigi De Magistris – dopo l’incontro a Città della Scienza- sembra aver aperto diversi spiragli possibili. In ballo, infatti, ci sarebbero non uno ma ben due progetti: uno firmato dal gruppo Astaldi Itlia e l’altro nel cassetto di Palazzo San Giacomo.
Per ora si sa poco dei due progetti, né è chiaro quale dei due verrà realizzato. Qulacosa è trapelata sul progetto Astaldi, dal costo di 100 milioni, che renderebbe come nuovo il San Paolo, ma anche l’intero spazio circostante. «Il nostro progetto – ha spiegato Cavuoto, uno dei progettisti – prevede uno stadio moderno da 55mila posti». I molti di più, se richiesti dal committente. Un restyling, questo, che coinvolgerebbe l’intero quartiere. Il progetto, infatti, darebbe un nuovo aspetto all’intera zona di Piazzale Tecchio che verrebbe riqualificata con tanto verde in più e con l’abbattimento delle trincee all’ingresso allo stadio.
Uno stadio ecologico con nuove volumetrie tutte all’interno: con negozi, ristoranti, una sede per il calcio Napoli e il museo della società sportiva, la clinica dello sport, uno stadio da vivere tutta la settimana. I tempi di intervento dureranno al massimo due anni, durante i quali le attività allo stadio non si interromperanno: il Napoli potrà giocare tranquillamente il campionato. E poi c’è la questione dei costi un conto è trovare sponsor o investire direttamente 100 milioni altra cosa è arrivare a 300. La soluzione potrebbe essere una convenzione con la quale la società avrebbe in affidamento lo stadio per un numero di anni, almeno 20, per ammortizzare i costi.