Bergamo ci ha detto che la trasformazione del Napoli è completa. E ora si può davvero sognare

Per ottenere risultati importanti, spesso è necessario spingersi oltre i propri limiti. È la storia del Napoli, che in questa stagione non smette di stupire, sebbene la sua rosa abbia un valore decisamente inferiore a quella della Juventus. La forza delle idee (quelle di Sarri) e la tempra (quella dei calciatori) messa in campo ad ogni partita, stanno facendo realmente la differenza.

Basta ripensare alla partita di ieri a Bergamo. Un incrocio che, alla vigilia, tutti temevano: le caratteristiche dell’Atalanta sembrano fatte apposta per mettere in difficoltà una squadra come il Napoli. Lo avevamo notato nei due precedenti incontri di questa stagione. Una vittoria e una sconfitta come risultato, ma nel complesso gli azzurri avevano sempre sofferto, e non poco, la squadra di Gasperini. Una tribolazione iniziata la scorsa stagione e proseguita in questa. Ieri la preoccupazione era ancor più grande: la prima partita dopo la sosta porta sempre con sé interrogativi cui solo il campo riesce a dare una risposta. 

Bene, ieri quella risposta è arrivata, e per giunta contro un avversario ostico, in uno stadio storicamente ostile (ieri l’ennesima riprova), e al cospetto di un allenatore, Gasperini, bravo e tatticamente perfetto. Anche ieri il Napoli l’ha sofferto, soprattutto nel primo tempo. Il pressing asfissiante a tutto campo, Ilicic a uomo su Jorginho, Cornelius a sporcare l’impostazione difensiva di Albiol e Koulibaly, Masiello onnipresente. Insomma, i soliti fantasmi sembravano presentarsi al cospetto del Napoli. Che però, dalla sua, ha dimostrato di aver ritrovato una condizione fisica importante (basta vedere i dati, impressionanti, sui chilometri percorsi dagli azzurri) e soprattutto di aver voluto affrontare, e vincere, le sue paure.

Come? Mettendo da parte, in alcune fasi della partita, il fioretto e agendo di sciabola quando necessario. Non è stato un bel match, ma gli esteti del calcio non se ne ricorderanno tra qualche tempo. Resterà il risultato, costruito con una prova difensiva impeccabile, con una super parata di Reina e con un guizzo di Mertens. Rog e Hamsik hanno avuto le occasioni per chiuderla, senza riuscirci. L’aspetto più importante della partita di ieri è che il Napoli ha avuto il coraggio di vincere la sua paura dell’Atalanta: ce n’era, eccome se ce n’era. Lo hanno ammesso candidamente alcuni azzurri dopo la partita, ce ne siamo accorti dalla loro esultanza forse leggermente esagerata, ma sicuramente legittima. È come un giro sulle montagne russe: sai che farà paura, ma sai che, per vincere quella paura, devi sederti e avere coraggio. Il Napoli lo ha fatto ieri, e ha guadagnato l’ennesimo attestato di autostima. Un aspetto fondamentale per iniziare a pensare, seriamente, di poter sovvertire il pronostico in chiave scudetto.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

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