Caro Edi, resta a Napoli. Chi se ne è andato si è sempre pentito

Caro Edi,
sono un tifoso del Napoli e ti scrivo per dirti: resta qui con noi. Tu ovviamente non conosci me, ma io conosco bene te (perché sono uno di quelli che la domenica hanno il cuore che pulsa al ritmo dei tuoi piedi. E non sono il solo: noi azzurri siamo proprio così, penso che lo sai) e voglio dirti due paroline.

Io lo so che forse tu vuoi andare via per giocare in una squadra più competitiva, in una di campionissimi, di quelle capaci di spazzare via qualsiasi avversario. Mentre il Napoli, nonostante tutte le vittorie e i successi di queste ultime stagioni, non è ancora riuscito a imporsi in maniera definitiva. Tu invece sei un fuoriclasse, uno affamato di passaggi e di gol, e riesce difficile farlo se, invece che andare dritto per verso la porta avversaria, hai da trascinarti dietro tutta la squadra. Pensi che non si capisca? E, invece, noi tifosi ti capiamo perché lo vediamo che in campo sei tenuto a freno.

Però ti chiedo lo stesso di rimanere con la maglia azzurra. O comunque di valutare bene l’eventuale possibilità di andare via da questa città. De Laurentiis può calcolare tutto il ritorno economico che vuole, però se te ne vai ci spezzi il cuore. E forse sarà difficile anche per te cambiare squadra. E ti spiego pure il perché.

Perché il calore che ti avvolge quando entri allo stadio San Paolo non ha pari in questo universo. Perché lo spazio che hai qui nel cuore dei tifosi non lo troverai altrove. Perché il Napoli per noi non è una simpatia, ma una specie di religione. E lo so che per te che sei religiosissimo questa potrà suonare come una bestemmia, ma noi i nostri campioni li adoriamo come fossero dei scesi in terra. Ogni rete segnata è una gioia che ci esplode dentro e noi così sappiamo ricambiare. Perché con Walter Mazzarri e con i tuoi compagni di squadra hai fatto un percorso e l’obiettivo dello scudetto non è stato ancora raggiunto. Ci abbiamo sperato tutti, ma forse non eravamo pronti. Però, il Napoli è cresciuto in queste stagioni (soprattutto grazie a te) e non puoi farti scappare la bellezza di una squadra che potrebbe vincere uno scudetto dopo ventiquattro anni. Ventiquattro anni. Ci pensi? Qui a Napoli potremmo impazzire dalla felicità. E perché qui hai ritrovato l’amore, forse, ma non lo so se è così e non mi interessa neanche. Mi interessa dirti che poi tutti quelli che se ne sono andati via, se ne sono pentiti. Un po’ come quando lasci andare via una donna e capisci poi che hai fatto un errore. Finisce che ce l’avrai nel cuore a vita. E questo non lo dico perché sono di parte, lo dico perché per nessuna altra squadra al mondo sono state spese parole come per il Napoli.

Diego Armando Maradona ha pianto lascrime per ritornarci: «Mi manca Napoli, dove ho le mie radici ed i miei sentimenti, ma soprattutto vorrei riabbracciare i tifosi napoletani che si butterebbero nel fuoco per me e sono sempre nel mio cuore». E pure Ezequiel Lavezzi, in questi giorni, ha fatto intendere la stessa cosa per bocca del suo procuratore: «Il Pocho in Francia sta bene, ma è vero che vivere il calcio in Italia o in Francia è decisamente diverso e soprattutto a Napoli, non lo si vive da nessuna altra parte al mondo». Ecco, io vorrei che tu pensassi bene a tutto questo.

E poi, c’è quel traguardo da raggiungere. Tu, è vero, di record a Napoli ne hai già battuti tanti, eppure ti manca poco per arrivare al numero uno, Maradona, e a quei 115 gol segnati oramai tanti anni fa. Sei a quota 101, a 14 dal grandissimo. Per te «un traguardo importantissimo», hai detto. E non sai quanto vorremmo festeggiarlo con te nella prossima stagione. Perciò, senti a me: resta a Napoli.

Ti abbraccio,
un tifoso innamorato

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