Non si può più parlare di sorpresa ormai. Lorenzo Insigne è una realtà del nostro campionato. Basta guardare ai numeri, quelli almeno non mentono mai. Ha giocato finora 33 partite, di cui 28 in campionato e 5 in Europa League. Sono 12 i gol messi a segno, di cui ben 11 in campionato e 1 in Europa. E poi ci sono gli assist: ne ha sfornati 11 Lorenzo, trasformati poi in gol dai suoi compagni di squadra. Numeri da grande, numeri che certificano la crescita completa del calciatore, soprattutto considerando che non ha perso la capacità di saper fare – e bene – anche la fase difensiva.
“Non riesco ad immaginare che non parta per l’Europeo. Mi risulta difficile trovare alternative valide, nel suo ruolo, per la Nazionale italiana”: le parole dell’agente di Insigne vanno assolutamente condivise. Per un motivo molto semplice: cercate pure, non troverete altri calciatori all’altezza di Lorenzo, in questo momento. Ci fosse un grande campione, già affermato, davanti a lui, le gerarchie sarebbero chiare e andrebbero rispettate. Ma così non è, anzi. I rivali del calciatore per una convocazione in Nazionale sono in questo momento Federico Bernardeschi ed Emanuele Giaccherini. Il primo, alla Fiorentina, ha segnato finora 5 gol, con 4 assist messi a referto; il secondo, al Bologna, è fermo a 6+1. Insomma, nulla a che vedere con Insigne.
Antonio Conte è ancora indeciso se portarlo in Francia per gli Europei, per un semplice motivo: ritiene che il giocatore sia poco legato alla Nazionale. Tutto nacque ad ottobre, quando Insigne lasciò il ritiro di Coverciano perché dolorante al ginocchio operato l’anno scorso. Nessuna manfrina, attenzione: tornò a Napoli in accordo tra il club e la Federazione. Ma Conte se l’è legata al dito, e da allora non lo ha più convocato. Aspettiamo sabato sera allora. Convinti che il Ct farà il suo dovere, per il bene dell’Italia, chiamando Insigne per le prossime amichevoli in vista dell’Europeo. Altrimenti, inutile sottolinearlo, sarà più che lecito nutrire dubbi.