FOCUS ON/ Gabbiadini vuota il sacco: il motivo del suo addio si chiama Maurizio Sarri

GABBIADINI SARRI – Manolo Gabbiadini è ufficialmente un giocatore del Southampton. L’annuncio è stato dato dal club inglese, sulGABBIADINI SARRI proprio profilo Twitter, quasi alla scadenza del mercato invernale. Al Napoli vanno 17,2 milioni di euro più vari bonus che, se raggiunti, faranno lievitare la cifra a 20 milioni.

GABBIADINI SARRI, I MOTIVI DELL’ADDIO

Finisce così l’avventura in azzurro di un attaccante dalle potenzialità enormi, e ancora non del tutto espresse. Il suo carattere forse mal si sposava con quello di una città vulcanica ed euforica come Napoli, ma il motivo del suo addio va ricercato altrove. Ha un nome e un cognome, per la precisione: Maurizio Sarri. Ovviamente solo il futuro ci dirà se la scelta del Napoli e quella del calciatore sono state giuste. Ma è innegabile che tra i due non ci sia stato mai un buon feeling. Non solo una questione tattica. Sotto quel punto di vista, Sarri si è ostinato a far giocare l’attaccante bergamasco sempre in un ruolo, quello di prima punta, che per caratteristiche non gli appartiene. Non solo. Non ha mai voluto provarlo, nemmeno in ritiro (al contrario di quanto accaduto con Mertens) in un altro ruolo, magari quello di esterno destro dove Gabbiadini ha la possibilità di sfruttare al meglio la sua qualità principale: rientro e tiro potente di sinistro. Le parole del tecnico partenopeo all’indomani dell’infortunio di Milik (“È Gabbiadini a doversi adattare alla squadra e non viceversa”) stridono con quanto detto dal tecnico dopo le prime, incolori, prove di Pavoletti (“La squadra deve cambiare modo di giocare con lui in campo”). Una differenza di trattamento lampante. Che denota un rapporto mai creatosi tra i due.

E, non a caso, nella lettera con cui Gabbiadini ha ringraziato tutti, spendendo parole bellissime per il Napoli e i suoi tifosi, vengono menzionati De Laurentiis, Benitez, Bigon, Giuntoli. Mentre, per Sarri, nemmeno una parola. E poi giù una sfilza di numeri, incontestabili: 25 reti in 3119 minuti giocati con la maglia azzurra, 1 gol ogni 124 minuti. Una media sicuramente importante. Il futuro dirà chi ha fatto veramente l’affare. La sensazione, forte, è che il Napoli abbia perso un vero talento che avrebbe avuto bisogno solo di avere maggior fiducia da parte dell’allenatore.

Questa la lettera pubblicata da Gabbiadini:

Ora sì, dopo due anni è veramente arrivato il momento di salutarsi.

In Inghilterra sono pronto e felice di iniziare una nuova avventura; sono tanti i pensieri che mi invadono la mente ed il cuore e metterli in ordine in poche righe non è semplice.
Grazie Napoli. Grazie al Presidente, alla Società, a Benitez, Bigon, Giuntoli, a tutti i componenti dello staff e i compagni di squadra di questi venticinque mesi vissuti insieme in Italia e in Europa.
Grazie ai tifosi napoletani, unici e meravigliosi, per i tantissimi messaggi che mi state inviando sui profili social, prometto che proverò a leggerli tutti. Grazie per aver sempre fatto sentire la mia famiglia a casa e per avergli donato il vostro cuore. Contento ed orgoglioso di essere stato amato per quello che sono veramente dentro e fuori dal campo e non per come gli altri volevano che fossi, esuberante, sorridente per forza; nel bene e nel male sono sempre stato me stesso. Ho apprezzato tanto il vostro modo di supportarmi e di incoraggiarmi, sia nei momenti belli che in quelli meno felici e non dimenticherò mai la vostra accoglienza all’aeroporto.

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Un pensiero finale voglio dedicarlo anche a coloro che mi hanno spesso e volentieri criticato etichettandomi come un calciatore con poca personalità e carisma, incapace di reggere le pressioni della grande piazza e del grande club.
Beh, che dire, non amo rispondere a parole ma preferisco far parlare i numeri. Nel calcio i numeri sono tutto e fotografano la realtà dei fatti, con la maglia azzurra ho realizzato 25 reti in 3119 minuti, un gol ogni 124 minuti.

Ciao Napoli, è stato bello
Un abbraccio Manolo

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