“Nemo propheta in patria”: ci risiamo, ancora una volta il rapporto non semplice di Lorenzo Insigne con una parte del pubblico del San Paolo è venuto fuori in tutta la sua assurdità.
Che i tifosi del Napoli siano molto esigenti è cosa risaputa: da queste parti fu fischiato finanche Maradona, per cui di cosa stupirsi? E invece no, bisogna cercare di inculcare in queste persone il principio secondo il quale, durante la partita, bisogna solo fare il tifo per i protagonisti in campo. Al termine del match poi, può essere giusto fischiare se non si è soddisfatti della prestazione di questo o quel giocatore, o di tutta la squadra addirittura. Con Insigne però, la storia sembra essere del tutto diversa. Perché quella parte di pubblico, generalmente i sostenitori che siedono in tribuna e nei distinti, non riesce a perdonare niente a Lorenzo. Il quale domenica scorsa, stizzito dagli ennesimi fischi, ha reagito a sua volta. E alzi la mano chi avrebbe avuto la freddezza, in quei momenti, per non farlo.
Il problema (almeno tra di noi, le cose diciamocele francamente) è uno e uno soltanto: Lorenzo Insigne è napoletano. Figlio di questa città, al quale si chiede sempre e comunque qualcosa di più; basti pensare che Mertens, sempre domenica, ha giocato una partita disastrosa, sbagliando anche un calcio di rigore che sarebbe potuto costar caro al Napoli. All’attaccante belga però, non è stato dedicato alcun fischio o brusio, forse perché (al contrario di Insigne) non perde occasione per essere sempre protagonista sui social con le sue parole a favore di Napoli e del Napoli. Tutto bello, per carità, ma perché non usare lo stesso metro anche con un proprio conterraneo? Insigne probabilmente non diventerà mai un fuoriclasse di livello assoluto, però per lunghi tratti di questa stagione è stato forse l’unico vero trascinatore della squadra. Dai suoi piedi nascono assist, giocate e gol (magari potrebbe segnarne di più), senza voler parlare dell’attaccamento alla maglia che ha.
Per questo, se devo schierarmi, non posso fare a meno che essere al fianco di Lorenzo. Napoletano, grande giocatore. Umano: anche lui può sbagliare. Sarà giusto tenerlo a mente.