DOVE SAREMO/ La Juve ha scavato un solco con il suo fatturato. De Laurentiis ha ragione, ma cosa fa per aumentare quello del Napoli?

La stretta attualità ci porta a parlare dell’eterna partita tra Juventus e Napoli. Azzurri e bianconeri scenderanno in campo sabato sera, allo Juventus Stadium, per una partita che, da sempre, è tra le più attese per entrambe le tifoserie. Non solo. Perché Napoli e Juventus, negli ultimi anni, si sono divisi tutti i titoli in palio in Italia. Ovviamente la bacheca bianconera è più ampia, basti pensare ai cinque scudetti consecutivi vinti prima sotto l’egida di Conte e poi con Allegri al comando. Ma il club di De Laurentiis ha saputo in qualche modo contrastare questo strapotere juventino, con la vittoria di due Coppe Italia e una Supercoppa italiana (ci sarebbe potuto essere il bis anche in questo caso, se non fosse stato per lo scempio arbitrale di Pechino nel 2012, ma questa è un’altra storia).

In effetti si può dire che il cammino delle due società, da quasi dieci anni a questa parte, stia andando a braccetto, con alcune sostanziali differenze da tenere nel giusto conto, e che spiegano bene anche i motivi per cui la Juve abbia poi preso il largo. Stagione 2006-2007, le due squadre si ritrovano incredibilmente in Serie B in contemporanea: gli azzurri con l’entusiasmo ritrovato dopo anni bui tra fallimenti e Serie C, i bianconeri con le accuse infamanti di Calciopoli e 11 punti di penalizzazione da scontare; alla fine vinceranno entrambe il campionato, insieme al Genoa, senza passare nemmeno per i play off. Arrivate in Serie A, per qualche anno il cammino continua ad essere parallelo: il Napoli cresce, la Juve resta appiattita su alcune decisioni (scelta di allenatori e giocatori non adatti alla propria grandezza) che di fatto ne frenano l’ascesa.

Poi però avviene un cambiamento repentino. Questa volta è il club partenopeo a restare fermo al palo: la Juve conclude i lavori al nuovo stadio, e a partire dalla stagione 2011-2012 inizia a crescere sia dal punto di vista sportivo che, soprattutto, economico. Lo Stadium è un gioiellino, nel suo primo anno di vita i bianconeri di Conte vincono tutte le partite a Torino; nel frattempo viene sviluppato un merchandising importante intorno all’impianto, che consente alla Juve di prendere il largo dal punto di vista economico. Comincia così ad aprirsi la forbice: ad oggi i bianconeri hanno un fatturato che oscilla tra i 300 e i 400 milioni di euro, come annunciato da Andrea Agnelli all’assemblea dei soci di qualche giorno fa. Quello del Napoli, salito a 237 milioni nel 2013, è sceso a circa 150 milioni nell’ultimo bilancio; il motivo va ricercato nella mancata qualificazione alla Champions League per due stagioni consecutive. “Datemi 100 milioni del loro fatturato, e vi faccio vedere come vinco anche io”: lo ha detto Aurelio De Laurentiis dieci giorni fa. Considerazione giusta, per carità; ma più che guardare in casa bianconera, il Napoli dovrebbe capire cosa fare per aumentare il proprio di fatturato, e soprattutto come farlo. Lo stadio è un minus, da questo punto di vista, che segnerà sempre una differenza incolmabile con il club degli Agnelli. É vero, il Napoli non ha alle spalle una delle famiglie più potenti in Italia e forse nel mondo. Ma deve fare di più, quantomeno per non perdere ulteriore terreno. Costruire un impianto di proprietà sarebbe la soluzione più giusta per sfruttare al meglio la passione popolare. I ricavi da match day, per la società partenopea, sono di gran lunga inferiori a quelli del club bianconero, che si assesta intorno ai 40 milioni di euro a stagione.

Il Napoli, inoltre, non riesce ancora a raggiungere tutti i suoi potenziali clienti: nel mondo ci sono 6 milioni di tifosi azzurri, ma la rete di distribuzione dei prodotti a marchio Napoli è assolutamente insufficiente a raggiungerli tutti. Mentre la Juventus, grazie anche ad importanti sponsorship con Nike prima ed Adidas poi, riesce ad esportare il proprio marchio nel globo intero. Di questo passo, la differenza tra i due club è destinata a ingigantirsi, soprattutto se il Napoli non riuscirà a differenziare le proprie entrate che ora sono prevalentemente quelle relative ai diritti tv e alla qualificazione in Champions League.

Proprio per questo, De Laurentiis ha finalmente iniziato a guardare con interesse al mercato orientale. Il viaggo in Cina nel mese di settembre potrebbe essere stata una prima, importante, esplorazione. Ma il Napoli deve fare presto. La Juve sta già scappando.

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