“Insigne è il giocatore che più si avvicina alle mie caratteristiche. Ci sentiamo spesso, è un grande. Gli ho detto che doveva cominciare a segnare per diventare completo, un campione, e così è stato”: le parole di Totò Di Natale, rilasciate alla rivista Undici, hanno il sapore del passaggio di testimone. Lorenzo Insigne può andarne fiero. Come della sua carriera d’altronde: che dopo un periodo fisiologico di crescita, sembra essersi stabilizzata ad alti livelli. Con la possibilità di migliorare ancora.
Al suo primo ed unico anno in Serie B, con la maglia del Pescara, aveva messo a segno la bellezza di 20 gol totali tra campionato e Coppa Italia, conditi da ben 14 assist. Fu questo il biglietto da visita con cui il talento di Frattamaggiore si presentò alla corte di Walter Mazzarri.
Il primo anno con il Napoli non fu dei migliori. Il tecnico di San Vincenzo ne coltivava la crescita facendolo giocare di rado, e quasi mai dall’inizio. Alla fine totalizzò soltanto sei presenze complete, realizzando comunque cinque gol e mettendo a referto 9 assist (2 in Europa League).
Con Benitez si può dire che il processo di maturazione di Insigne abbia sostenuto il suo passo più grande. Al primo anno totalizzò 51 presenze tra le varie competizioni, con 9 gol segnati ed 11 assist, diventando protagonista assoluto della finale di Coppa Italia. Poi l’anno scorso la rottura del crociato è stato un danno non da poco, sia per il calciatore che per il Napoli. Lorenzo riuscì a giocare poche partite e a segnare solo due gol.
Poi è arrivato Maurizio Sarri. Che sta contribuendo forse in maniera decisiva alla crescita del giocatore. Con Benitez aveva imparato a fare – e bene anche – la fase difensiva. Grazie a Sarri sta riuscendo a coniugare difesa ed attacco, riuscendo ad essere decisivo sotto porta nonostante i tanti ripiegamenti quando il pallone è degli avversari. Ha messo a segno finora 12 gol, con 11 assist totali. Il talento cristallino di Insigne è diventato finalmente imprenscindibile per l’azzurro del Napoli. E dovrebbe essere così anche per quello dell’Italia. Chissà Conte cosa ne pensa…