Diciamolo chiaramente. Nessuno si sarebbe aspettato che Arkadisuz Milik avrebbe iniziato la stagione in questo modo. Nessuno, forse, anzi sicuramente, nemmeno il Napoli; non a caso il numero 9 era stato lasciato libero (e tutt’ora non è stato assegnato) per consegnarlo ad uno dei campioni che il club partenopeo aveva trattato in estate dopo la cessione di Higuain. Così sulle spalle del centravanti polacco è finito il numero 99, che ne ha rafforzato idealmente l’incidenza in quest’inizio di stagione con i fiocchi, da parte sua e della squadra tutta. Nelle intenzioni del club Milik avrebbe dovuto rappresentare, inizialmente, l’alternativa a Gonzalo Higuain, qualora l’argentino fosse rimasto in azzurro, in una strategia che prevedeva poi la cessione di Gabbiadini. L’evolversi degli eventi ha poi proiettato il polacco in avanti, a giocarsi il posto con lo stesso Gabbiadini.
Sarri sta gestendo al meglio il dualismo tra i due. A Pescara è partito titolare l’attaccante italiano, con Milik che è subentrato; con il Milan è successo il contrario, a Palermo e Kiev idem; contro il Bologna però, il tecnico ha voluto ridare una chance dall’inizio a Gabbiadini, che però sembra ancora avulso dal gioco e, come sottolineato dallo stesso Sarri, in ritardo di condizione. Poco male comunque, perché il prode Arkadiusz per ora non sta creando problemi all’attacco napoletano, anzi li sta risolvendo. Doppietta al Milan, doppietta alla Dinamo Kiev, doppietta al Bologna: sei gol che, al momento, spingono il Napoli in testa alle classifiche di Serie A e di Champions League.
Numeri che parlano chiaro, e che raccontando di come il centravanti polacco in questo momento sia il bomber più prolifico in Europa nel rapporto tra minuti giocati e gol segnati, tra tutti gli attaccanti che hanno messo a referto almeno 5 reti. In questa particolare classifica, per intenderci, Milik ha fatto meglio di Messi e Lacazette, di Cavani ed Aguero: segna un gol ogni 53 minuti. Roba da non crederci. Sarri si è ritrovato tra le mani quella che può essere considerata, a tutti gli effetti, la vera rivelazione di questo inizio di stagione in Italia. E De Laurentiis gongola per aver dato l’ok all’intuizione di Giuntoli, che da tempo stava studiando la crescita di Milik nell’Ajax. Qualcuno potrà obiettare che i 32 milioni spesi dal Napoli per prelevarlo dal club olandese siano stati una cifra troppo alta per un ragazzo di 22 anni; ma la qualità si paga, considerando che la rivista specializzata Don Balòn, nel 2012, aveva inserito il polacco nella lista dei giovani più promettenti tra quelli nati dopo il 2001. Insomma, le stimmate del campione Milik le ha e lo sta dimostrando. E con l’atteggiamento serafico, tipico delle persone dell’est, è facilmente prevedibile che il ragazzo non si monti la testa, continuando a lavorare per tenere il Napoli lassù, il più a lungo possibile. Soppiantando nel cuore dei tifosi azzurri l’argentino che li ha traditi.