É stato, probabilmente, uno dei compleanni più tristi per il Napoli. Un peccato mortale, se si considera che si trattava di un anniversario così importante: i 90 anni dalla fondazione del club, creato da Giorgio Ascarelli il 1° agosto 1926. La festa, andata in scena al San Paolo prima della partita con il Nizza, è stata forse l’emblema di quello che è il Napoli in questo momento: un coacervo di potenzialità male espresse.
CAOS ALL’ESTERNO – Per capire quello che è successo però, bisogna un attimo riavvolgere il nastro. Per la partita erano stati venduti solo 2000 biglietti; nei giorni scorsi Aurelio De Laurentiis decide allora di distribuire tagliandi omaggio a tutti i minorenni. Non soddisfatto, ieri a ora di pranzo arriva la decisione: via libera per tutti, al San Paolo si entra gratis. Salvo ritirare comunque il titolo d’accesso, previa presentazione di un documento di riconoscimento, al botteghino numero 7. In poche ore si forma una fila che dall’esterno della tribuna arriva fino alla fine della curva B. Ma la sorpresa arriva intorno alle 17: saracinesche abbassate, i biglietti gratis sono finiti. Ma come? Semplice: si trattava di tagliandi validi solo per l’accesso nei distinti. Perchè? Evidentemente bisognava salvare l’apparenza, mostrando alle telecamere delle tv (a proposito, perché poi da casa si è dovuto pagare 10 euro per assistere allo spettacolo?) un impianto comunque pieno. E fa niente che nelle due curve e in tribuna ci fossero grandi vuoti, il regista evidentemente è stato educato a dovere.
LA FESTA – Alle 20.25 circa ha inizio l’esibizione dell’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli: per la prima volta al San Paolo, ma più in generale in uno stadio, la lirica si è unita al calcio. Idea geniale, da brividi, se non fosse per le modalità con cui è stata organizzata. Non un palco d’onore, semplicemente delle sedie sulla pista d’atletica; e la diffusione audio che ha fatto cilecca, soprattutto quando è stato mandato in filodiffusione l’audio messaggio fatto recapitare da Diego Armando Maradona (“Napoletani, tanti auguri: non pensate più a Higuain, avete Maradona e Maradona non tradisce mai”). L’esibizione de Il Volo poi, ha fatto il resto: i tre giovani tenori hanno cantato alcuni classici della musica napoletana, prendendo però ripetute stecche.
LA PARTITA – É lo spettacolo migliore. Anche perché il Napoli, sebbene privo di Gonzalo Higuain, ha ormai un impianto di gioco collaudato. E iniziano a funzionare finalmente i calci da fermo, anche nella scorsa stagione un tallone d’Achille per la squadra: il primo gol è segnato da Koulibaly, che di testa mette in rete su punizione dalla trequarti esterna. Poi tocca ad uno scatenato – e stranamente continuo – Dries Mertens, che con un tiro da fuori fa 2-0; ed infine ancora Koulibaly, lesto a mettere dentro sotto porta sugli sviluppi di un calcio da fermo.
MILIK – Quasi una nota a margine della serata. Al momento della presentazione della squadra viene presentato il nuovo acquisto, Arkadiusz Milik. L’attaccante polacco è visibilmente emozionato nel momento in cui lo speaker del San Paolo pronuncia il suo nome, seguito dal boato del pubblico. Più tardi arriverà l’annuncio di De Laurentiis su Twitter (“Benvenuto Milik”) e infine le sue prime parole da giocatore azzurro: “É stata una serata emozionante. Per me inizia un nuovo percorso, spero di poter dare tante gioie a questi stupendi tifosi”. Se lo augurano tutti.