L’acquisto ormai certo di Amadou Diawara (il centrocampista guineano ha svolto anche le visite mediche – clicca qui per leggere – e si attende solo l’ufficialità) e quello quasi sicuro di Marko Rog, centrocampista croato che, con ogni probabilità, arriverà a Napoli nel fine settimana (dopo aver giocato i preliminari Champions con la Dinamo Zagabria), si assottiglia lo spazio a disposizione di Mirko Valdifiori nel Napoli.
Ironia della sorte, l’ex centrocampista dell’Empoli è stato impiegato da titolare nel match d’esordio in campionato che il Napoli ha giocato domenica sera allo Stadio Adriatico contro il Pescara. L’esito della partita è stato condizionato anche dalla scarsa lena di Valdifiori, apparso lento in molte circostanze e soprattutto in ritardo nella fase difensiva, una caratteristica indispensabile per il centrocampista centrale che viene schierato nel 4-3-3. Non è un caso che la squadra di Oddo, pur non mostrando nulla di trascendentale, abbia fatto male al Napoli proprio tra le linee, e proprio per la mancanza di filtro che arrivava dal centrocampo azzurro. Restano – e pesano come un macigno – gli errori di Koulibaly ed Albiol, i quali però non hanno avuto la giusta protezione da chi correva davanti a loro.
Contro il Milan rivedremo dunque Jorginho dal primo minuto: il centrocampista italo-brasiliano, assente a Pescara per squalifica, si riprenderà il suo posto proprio a scapito di Valdifiori. L’ex Empoli avrebbe così giocato la sua ultima partita con il Napoli proprio a Pescara: la sua cessione sembra imminente, sebbene arrivino ancora smentite da parte del procuratore del calciatore, Mario Giuffredi: “Per il club è incedibile”, ha commentato a Sportitalia qualche ora fa. Un fondo di verità c’è, perché Valdifiori è una scommessa – ma forse sarebbe meglio usare il termine capriccio – di Aurelio De Laurentiis, che lo prelevò l’anno scorso dall’Empoli per la sua voglia (contagiata dalla passione per il cinema?) di avere in squadra un regista: Valdifiori si era messo in luce in Toscana e, sebbene l’età non giocasse proprio a suo favore, aveva persino convinto Conte a dargli una chance in Nazionale. Ma una rondine non fa primavera, come un solo campionato non serve – molto spesso – a dimostrare la bontà o meno di un calciatore. Servono conferme e continuità, quelle che Valdifiori non ha saputo dare e quella che non gli è stata offerta.
Lo stesso Sarri, che ad Empoli era stato testimone diretto della sua esplosione, lo ha relegato quasi sempre in panchina nella scorsa stagione. Ora la storia d’amore tra il Napoli e il suo regista sembra essere arrivata ai titoli di coda. Con buona pace del produttore cinematografico.