DOVE SAREMO/ Il Napoli ai cinesi? É presto per parlare di cessione di quote. Ecco cosa accadrà a breve

Si sono voluti fare una foto con Arkadiusz Milik. Perché gli imprenditori cinesi che sono stati accostati al Napoli in questi giorni, una cosa l’hanno capita: l’azzurro, con sei milioni di tifosi nel mondo, è una potenziale miniera d’oro. Per capire meglio cosa sta succedendo però, bisogna un attimo riavvolgere il nastro fino alla scorsa estate.

Aurelio De Laurentiis, in realtà, già dodici anni fa aveva parlato di orizzonti da rivolgere all’oriente: in molti lo avevano classificato come un visionario, ma l’imprenditore cinematografico aveva capito che il mercato da aggredire era quello. E con il tempo ha avuto ragione: la Cina, dopo aver sistemato i suoi problemi interni, ha deciso di aprirsi al mondo, e ha capito che il calcio può essere un veicolo fondamentale; l’obiettivo è quello di organizzare i Mondiali nel 2026, nell’edizione successiva a quelli che si terranno in Qatar nel 2022. Da qui l’interesse di molti imprenditori cinesi verso i club nostrani che, grazie a massicci investimenti di danaro, possono essere riportati in auge come avveniva una ventina d’anni fa, quando il calcio italiano dettava legge in Europa e nel mondo. L’Inter prima, il Milan tra poco, hanno tracciato una strada. Ed è in questo solco che De Laurentiis vuole infilarsi: a settembre il presidente del Napoli ha messo sotto contratto Serena Salvione, manager giovane e già scafata, con un’esperienza importantissima alle spalle.

Salvione è una specialista nell’espansione dei brand: basta pensare al lavoro effettuato alla Juventus o all’esperienza acquista addirittura in NBA; è stata lei, con un’intuizione geniale, a proporre di espandere il marchio americano anche in Europa, portando alcune franchigie del campionato di basket americano a giocare match d’esibizione in Inghilterra e in Germania. E prossimamente, nel Vecchio Continente, potrebbero giocarsi addirittura partite ufficiali dell’NBA.

Detto fatto, la manager ha subito instaurato contatti con imprenditori cinesi. Il viaggio di De Laurentiis in Cina, nel mese di settembre, è stato solo camuffato da impegni cinematografici. In realtà si è trattata di un’occasione per sondare il terreno ai fini di una possibile espansione del marchio Napoli in Oriente. E venerdì scorso, all’Hotel Vesuvio, si è tenuto un incontro importantissimo: De Laurentiis è stato a colloquio con il magnate Zhang Xupeng e con il secondo senatore della Repubblica Popolare Cinese (nonché presidente dell’associazione Cina-Italia di Shanghai) Zhu Yuhua. Incontro molto proficuo tra le parti, con il presidente del Napoli che si è poi mostrato anche infastidito dalla fuga di notizie, avvenuta grazie all’attività di indagine del giornalista Carlo Tarallo. Il sabato sera poi, i due imprenditori sono stati ospiti del Napoli al San Paolo per il match che ha visto gli azzurri pareggiare con la Lazio.

A questo punto la domanda sorge spontanea: quale sarà il coinvolgimento dei cinesi nel Napoli? Alcune voci parlavano di una cessione iniziale del 30% delle quote del club, per poi prendere l’intero pacchetto azionario nel giro di un paio d’anni. In realtà però, il Napoli avrebbe per il momento solo stretto un accordo di collaborazione, che prevederebbe una tournée della squadra in Cina, dove gli azzurri potrebbero addirittura svolgere una parte del prossimo ritiro estivo. Un modo, questo, per iniziare ad espandere il marchio del Napoli, per far conoscere a questi eventuali investitori la portata del brand partenopeo. Poi, se dovessero sussistere le giuste condizioni, non è escluso in futuro una cessione, parziale o totale, della società.

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