Come ha detto Walter Mazzarri qualche giorno fa, nel calcio così come nel matrimonio c’è un inizio e una fine. E poi ci sono i grandi ritorni di fiamma, aggiungeremmo noi. Come quello di Fabio Qualgliarella, l’attaccante stabiese in forza alla Juventus, che con l’addio di Mazzarri e l’arrivo di Rafael Benitez non ha perso tempo nel far arrivare una specie di autocandidatura. Come a dire: io ci sono.
«Tornare a Napoli? Mai dire mai», ha infatti dichiarato Fabio Quagliarella. L’attaccante della Juventus si è mostrato entusiasta per il tecnico madrileno: «Dopo l’addio di Mazzarri Benitez è l’uomo giusto»; speranzoso della permanenza di Edinson Cavani: «E’ un fuoriclasse ed è normale che ci siano i top club su di lui come Barcellona e Real Madird. Spero che resti al Napoli»; possibilista quanto a un suo ritorno in casacca azzurra: «Io nel club di De Laurentiis? Mai dire mai. Sono tifoso azzurro e lì mi sento a casa». Insomma, Quagliarella non esclude il ritorno, chissà però se questa casa sarà disposta a riaccogliere il figliol prodigo. Chissà cosa ne pensano i tifosi.
A Napoli, lo stabiese ha un passato, seppur breve, e nemmeno troppo lontano da poter essere sbiasito. E’ ancora vivo il ricordo del suo abbandono della casacca azzurra per quella bianconera, maturato dopo le sempre più forti tensioni vissute con l’allora ct Mazzarri, i compagni di squadra e lo stesso patron Aurelio De Laurentiis.
Quagliarella con i bianconeri ha un contratto valido sino al 2015, ma il Napoli resta pur sempre la sua squadra del cuore e con l’arrivo di un fuoriclasse come Benitez è comprensibile un ripensamento sulla ex, soprattutto alla luce di una carriera non così brillante tra i bianconeri dove spesso e volentieri siede in panchina come riserva. Un po’ come fu a Napoli, con la differenza che lì a Torino il peso appare sopportabile mentre qui a Napoli non lo era affatto. Lui, al Napoli era venuto a fare la punta ma per quel ruolo, negli schemi di Walter Mazzarri (che ha sempre preteso la versatilità in campo), non era stato lasciato spazio. Quagliarella non si è adeguato, la pressione era tanta ma ha segnato poco e la rottura non è tardata ad arrivare. Da allora Fabio non ha più messo piede al san Paolo e quando, da avversario, ha segnato al Napoli non ha mai esultato. Su quell’addio sono stati versati fiumi di inchiostro. La verità è che la sua fulminea esperienza al Napoli è stata una delusione per tutti. Resta da capire se si possano riattaccare i cocci, come nella migliore delle storie.