“Quando sbaglia Rizzoli…”: l’arroganza di Bonucci è lo “stile” Juve. Conosciuto da 40 anni anche in Europa

“Dentro lo spogliatoio dell’arbitro c’erano gli italiani, prima della gara e durante l’intervallo!”. Se pensate che questa frase sia piuttosto recente, vi sbagliate di grosso. Perchè risale addirittura alla stagione ’72-’73, e a pronunciarla fu un mito del calcio inglese: quel Brian Clough che condusse il Derby County alla semifinale di Coppa dei Campioni contro la Juventus. E proprio al termine della gara d’andata con i bianconeri, persa 3-1 e nella quale furono ammoniti (e quindi squalificati in vista del ritorno) i difensori Gemmill e Mc Farland, Clough andò su tutte le furie, accusando gli italiani di aver comprato l’arbitro, il tedesco Schulenburg. E dopo la partita di ritorno, che vide l’eliminazione del Derby County, trapelò la notizia di una denuncia da parte dell’arbitro Lobo di un tentativo di ammorbidimento da parte di un certo Szolti, un faccendiere ungherese legato all’allora dirigente juventino Italo Allodi. Le accuse non furono mai confermate dall’Uefa, nessun tribunale pronunciò sentenze di condanna. E il circolo mediatico dell’epoca, chiaramente favorevole alla Juve, contribuì ad insabbiare il caso.
IERI… – Un piccolo cenno storico, per far capire come da sempre il cammino della Juventus sia accompagnato dai dubbi di centinaia di migliaia di tifosi e di addetti ai lavori. Al termine degli anni ’90 e agli inizi del 2000, non c’era nessuno in Italia che non avesse il sentore che, in qualche modo, il club bianconero venisse favorito. Qualcuno parlava di malafede, qualcuno di sudditanza psicologica: cambiava poco, nell’eventualità l’errore era sempre a favore della Juve. Basta ricordare il clamoroso errore di Ceccarini sul rigore non concesso all’Inter dopo l’intervento di Iuliano su Ronaldo.
…OGGI – Da quattro anni i bianconeri dominano in Italia, dove hanno vinto scudetti a man bassa e dove continuano ad essere aiutati in qualche modo. Come in questa stagione; la prima, dopo tanto tempo, in cui c’è finalmente una vera antagonista per la vittoria dello scudetto: il Napoli. E in un incrocio decisivo come quello di ieri, dove i bianconeri giocavano l’infuocato derby della Mole, è arrivato l’aiutino sistematico da parte di Rizzoli. Vogliamo credere alla buona fede degli arbitri, e dire che magari i loro errori a favore della Juve sono frutto di una sudditanza psicologica (questa almeno concedetela) che continua a sussistere? Bene. Ma per quale motivo il signor Leonardo Bonucci può permettersi di affrontare un arbitro a muso duro avvicinandosi con la testa in maniera intimidatoria?
L’ACCUSA – Nei giorni precedenti Juve-Napoli dello scorso febbraio, si sollevò un vespaio di polemiche intorno al nome del fischietto che avrebbe dovuta arbitrarla. Era stato scelto Rizzoli, poi un infortunio lo fermò. In quei giorni, Paolo Liguori, il direttore di Tg Com, disse: “Io non ho prove, ma ho una sequenza importante di dati che dicono che quando sbaglia, quelle poche volte, Rizzoli lo fa in una direzione: a favore della Juventus. E’ inutile che banalizzate, proprio con questo atteggiamento poi è scoppiata Calciopoli e la gente ancora si chiede come mai nessuno ha denunciato nulla”. Seppur con un mese di ritardo, Rizzoli ha colpito davvero, andando ad ingrossare quella “sequenza importante di dati” di cui parlava Liguori. E ha fatto tornare attuale una storia di oltre quarant’anni fa. Chissà cosa ne penserebbe Brian Clough.

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