“La Juve ha un fatturato maggiore del nostro. E alla lunga questo conta”. Lo ha detto Maurizio Sarri non più tardi di dieci giorni fa, e a Torino qualcuno si è subito risentito – vero, Tuttosport? – scrivendo che quello del tecnico azzurro era semplicemente un tentativo di mettere le mani avanti per giustificare un’eventuale sconfitta. Niente di più falso.
Dietro la Juve, in Italia, non c’è nessuno a livello economico. Nel 2014-’15, il fatturato del club bianconero è stato di 328 milioni di euro: l’unico a rientrare nella top ten dei club europei. E, soprattutto, tre volte più grande di quello del Napoli, sceso a 132 milioni di euro a causa della doppia mancata qualificazione in Champions League. Non finisce qui, comunque. Basti pensare agli incassi derivanti dai diritti tv: la Juve prende 195 milioni, il Napoli 78. Anche il marketing vede avanti i bianconeri, che incassano 63 milioni di euro contro i 28 del Napoli. E in ultimo lo stadio: i proventi dallo Stadium portano nelle casse della Juve 51 milioni di euro, il Napoli dal derelitto San Paolo riesce a ricavare a malapena 14 milioni. Questi dati si riflettono ovviamente in campo: il Napoli ha undici giocatori – i titolari – molto forti, qualche riserva all’altezza – Mertens e Gabbiadini – e poi una serie di calciatori onesti e poco più; Allegri, dal suo canto, può contare su una rosa all’altezza di tutte le competizioni nelle quali è impegnata. Resta un dato da non sottovalutare: il Napoli è l’unico club di Serie A (insieme al Torino di Cairo) a non avere debiti con le banche.