Visto Napoli? Si vince anche senza Higuain. Sarri, riflessioni post turnover: a volte serve. E Gabbiadini merita di più

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”: ci perdonerà Dante Alighieri se prendiamo in prestito l’ultimo verso dell’Inferno, ma la partita giocata e vinta dal Napoli contro il Verona, questo pomeriggio, ha proprio il sapore di una risalita dagli inferi. Perché la settimana che si è conclusa oggi è stata di quelle toste, con polemiche infinite che hanno fatto seguito alla sconfitta di Udine; terminarla con una vittoria contro il Verona è stato forse il miglior modo per chiudere la storia e ripartire.

Il Napoli lo ha fatto, è ripartito, dando una dimostrazione importante all’ambiente e finanche a se stesso: questa squadra, con il gioco che produce, può prescindere talvolta anche da Higuain; e anche da altri titolarissimi. Perché non mancava solo il Pipita oggi, ma pure Koulibaly in difesa e Mertens come preziosa carta da giocare a partita in corso. Così Sarri ha schierato Gabbiadini in attacco, Chiriches al centro – ottima la partita del difensore rumeno – e ha sostituito uno stanco Allan con David Lopez. E quando ha fatto entrare El Kaddouri, è stato ripagato con l’assist che il marocchino ha servito a Callejon per il terzo gol. Ovviamente il Verona, seppur con ancora qualche carta da giocarsi in chiave salvezza, non era la squadra adatta ad impensierire il Napoli. Ma è la dimostrazione che, contro alcune squadre, fare un turnover maggiore sarebbe servito per non appesantire troppo i titolari, arrivati in alcuni casi stanchi nei momenti clou della stagione.

Discorso a parte merita Manolo Gabbiadini. La sua frustrazione per aver giocato poco quest’anno va capita. Perché oggi, impiegato dal primo minuto, ha colpito un palo, ha fatto gol, si è sacrificato per la squadra e ha dimostrato un concetto molto chiaro: lui, in questo Napoli, ci può stare e ci può stare anche giocando da titolare. Il giovanotto ha legittime ambizioni per la sua età, vorrebbe avere un minutaggio maggiore e il Napoli dovrà fare una scelta a fine stagione: monetizzare dalla cessione del suo cartellino, se Sarri ritiene di impiegarlo ancora così poco l’anno prossimo, oppure trovare una soluzione tattica che consenta di schierarlo a volte anche insieme ad Higuain. In passato i due hanno dimostrato di saper e di poter convivere; il tecnico, con il 4-3-3, ne fa una questione di equilibri ed ha le sue ragioni. Non è da folli allora ipotizzare, in un futuro, un 4-3-1-2 con entrambi in campo. Ma il Napoli dovrà accontentare Sarri per quanto riguarda il ruolo di trequartista: serve un calciatore in grado di dare impulso alla manovra e che non sbilanci troppo la squadra. Saponara è il prototipo che risponde alla perfezione a questa descrizione: c’è da giurarci che il club tornerà alla carica per prenderlo in estate.

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